di Sofia Fabbri, Martina Giannini, Elisa Iaccarino, Anna Nanni
Il ruolo dell’Accademia
L’Accademia della Crusca, istituzione linguistica più antica al mondo, fondata a Firenze nel 1583, è nota per il suo impegno a preservare la purezza della lingua italiana. Il nome dell’Accademia richiama l’immagine della crusca separata dalla farina (“fior di farina”), la quale simboleggia il lavoro dell’istituzione nel distinguere la lingua corretta da quella scorretta.
Questa istituzione presenta vari simboli, tra cui: le Pale Accademiche. Quest’ultime sono degli strumenti simbolici ricchi di significato, in particolare rappresentano metaforicamente il processo di purificazione della lingua italiana. Pertanto, le pale presentano dei motti che riflettono lo scopo della Crusca.
Le Pale Accademiche non sono soltanto dei simboli del passato, ma possono rappresentare anche fonti di ispirazione per il futuro.

La traduzione come atto di “cruscatura”
La traduzione è un’attività e un’arte complessa che richiede una profonda conoscenza dellle lingue e delle culture di partenza e di arrivo. La traduzione non è soltanto un processo linguistico, ma un mezzo che collega e intreccia relazioni e unisce culture in tutto il mondo.
La traduzione può essere considerata come un atto di “cruscatura”. Le pale separano il “fior di farina” dalla crusca, e allo stesso modo il traduttore deve riconoscere le sfumature di significato, le connotazioni culturali e le strutture linguistiche per trasmettere fedelmente il contenuto di un’altra lingua.

Cosa hanno in comune la Crusca e i traduttori?
Le sfide che i traduttori devono affrontare, possono essere paragonate ai compiti che svolge la Crusca:
- la Crusca si dedica alla purezza della lingua, e così anche il traduttore, il quale si impegna a preservare l’integrità del messaggio originale. Evitando così la “crusca” nonché l’ambiguità e la perdita di significato;
- il traduttore deve comunicare in modo corretto e accurato il significato e il senso
del testo originle, preservando l’intenzione dell’autore e gli aspetti culturali.
L’Accademia definisce i termini mantenendo la precisione storica e semantica; - l’istituzione monitora l’evoluzione della lingua italiana, riconoscendo nuove parole.
Lo stesso vale per Il traduttore, il quale deve rimanere aggiornato con i cambiamenti linguistici in modo da assicurare la miglior interpretazione del testo; - la Crusca stabilisce le norme per l’utilizzo appropriato della linga italiana e tiene aggiornanti i dizionari. Il traduttore deve rispettare queste regole grammaticali
della lingua di arrivo.
Il processo di traduzione e l’Accademia della Crusca svolgono un ruolo comune nel preservare e tutelare la lingua italiana, seppur in modo diverso. Entrambi vogliono garantire che la lingua venga compresa correttamente e e utilizzata in modo adeguato.
Possiamo concludere utilizzando l’espressione “custodi della lingua italiana” per descrivere il ruolo che la Crusca e la traduzione svolgono.