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Le Accademie di Lingua europee, custodi della purezza linguistica

di Guya Aramini, Gaia Giovacchini, Giada Stefanini, Rachele Tulliani

Introduzione

Le accademie di lingua in Europa svolgono un ruolo cruciale nella conservazione, protezione e promozione delle rispettive lingue nazionali. Queste istituzioni, spesso
con secoli di storia, lavorano per mantenere la purezza linguistica, adattare il linguaggio alle nuove realtà e garantire che le tradizioni linguistiche vengano
trasmesse alle generazioni future. Questo articolo esplorerà il ruolo, la storia e l’importanza delle principali accademie di lingua europee.

L’Accademia della Crusca: faro della lingua italiana

Fondata nel 1583 a Firenze, l’Accademia della Crusca è una delle più antiche istituzioni linguistiche del mondo. Nata con l’obiettivo di preservare l’integrità e la purezza della lingua italiana e molto nota anche per il suo importante lavoro
lessicografico, l’Accademia ha pubblicato il suo primo vocabolario della lingua italiana nel 1612. Ancora oggi, l’Accademia della Crusca è un punto di riferimento
per studiosi e appassionati della lingua italiana, impegnata nell’aggiornamento del Vocabolario e nella promozione della lingua italiana nel mondo.

La Real Academia Española (RAE): Garanzia della Lingua
Spagnola

La Real Academia Española (RAE) è stata fondata nel 1713 a Madrid, con lo scopo di stabilire e mantenere le regole della lingua spagnola al fine di garantirne la sua unità. Il suo motto, “Limpida, fija y da esplendor” (Pulisce, stabilizza e dà splendore), riassume l’essenza del suo lavoro. La RAE ha pubblicato il “Diccionario de la Lengua Española”, considerata una delle risorse linguistiche più complete per la lingua spagnola, e collabora strettamente con le accademie di lingua spagnola di tutto il mondo per mantenere l’unità e l’evoluzione armoniosa del castigliano.

L’Académie Française: Il Guardiano Del Francese

Fondata a Parigi nel 1635 dal cardinale Richelieu, l’Académie Française è l’istituzione preposta alla regolamentazione della lingua francese. Nota per la pubblicazione del “Dictionnaire de l’Académie française”, e composta da 40
membri, noti come “Les Immortels”, l’Académie ha il compito di redigere il Dizionario e di promuovere la purezza e l’uso corretto della lingua. Nonostante le critiche occasionali per un approccio considerato troppo conservatore, l’Académie
rimane una figura centrale nel panorama culturale francese, intervenendo anche in questioni linguistiche di importanza nazionale e internazionale. Tuttora l’accademia ha un ruolo fondamentale per quanto riguarda la conservazione e l’evoluzione della lingua francese.

La Deutsche Akademie FüR Sprache Und Dichtung:
Promozione Della Lingua E Letteratura Tedesca

Fondata nel 1964 a Mannheim, la Deutsche Akademie für Sprache und Dichtung è meno antica delle sue controparti italiane, spagnole e francesi, ma svolge un ruolo altrettanto importante. Questa accademia si dedica non solo allo studio della lingua, ma anche all’analisi della letteratura tedesca, premiando autori e studiosi che hanno contribuito in modo significativo alla cultura tedesca.
La sua missione include anche la promozione del tedesco come lingua di cultura e scienza.

Le Accademie di Lingua come sentinelle linguistiche

In conclusione, le accademie di lingua europee rappresentano delle vere e proprie sentinelle linguistiche, impegnate nella conservazione delle rispettive lingue
nazionali in un mondo sempre più globalizzato. Attraverso la pubblicazione di dizionari, la regolamentazione linguistica e la promozione culturale, queste
istituzioni garantiscono che le lingue europee continuino a prosperare e a evolversi nel rispetto delle loro tradizioni storiche
. In un’epoca in cui l’inglese domina come lingua franca, il lavoro di queste accademie è essenziale per preservare la diversità linguistica e culturale del nostro continente.

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Sguardo all’interno di una redazione

La mia esperienza al Festivaletteratura di Mantova 2024

Tra il 4 e l’8 settembre 2024 si è tenuta a Mantova la 27esima edizione del Festival della Letteratura, una kermesse che da anni ospita i migliori nomi della letteratura mondiale nella fantastica cornice della città lombarda. 

Vi racconto la mia esperienza

Io mi chiamo Samuele Ferrari e grazie ad Unicollege ho avuto la possibilità di partecipare al festival come volontario, prendendo parte all’evento all’interno della Redazione testi e questo è un resoconto della mia esperienza. 

Dal punto di vista organizzativo il Festival della Letteratura di Mantova è un meccanismo perfettamente oliato e ciò è possibile anche grazie ai volontari, che ogni anno dedicano tempo ed energie all’organizzazione dell’evento nei suoi minimi particolari. Partecipare è molto semplice, basta presentare la propria candidatura sul sito del festival e rispondere ad alcune brevi domande su quali mansioni si vogliono svolgere tra redazione, logistica, box office, info point, trasporto degli ospiti e molte altre. Nel mio caso ho avuto l’opportunità di prendere parte all’evento tra le fila della redazione testi, le mie mansioni consistevano nel seguire determinati eventi che mi venivano assegnati e poi scrivere un approfondimento sui temi che erano stati trattati, dopodiché il mio articolo sarebbe stato pubblicato nella sezione “approfondimenti” del sito del festival. 

Autori di livello mondiale al Festival

Lavorare all’interno di una redazione anche se solo per pochi giorni è stata un’esperienza fantastica che mi ha permesso di ampliare molto il mio bagaglio culturale e soprattutto mi ha mostrato il lato pratico di ciò che sto apprendendo nel mio percorso di studi. 

L’autrice Chiara Valerio risponde alle domande dei volontari

Per un appassionato di letteratura come me, poi, Mantova nella settimana del festival diventa il paese dei balocchi, ci sono incontri ed eventi con autori di calibro mondiale ininterrottamente per 5 giorni e grazie al pass da volontario che ho ricevuto ho avuto l’opportunità di partecipare a tantissimi interventi interessanti con autori come Emmanuel Carrère, Joel Dicker, Donatella di Pietrantonio, Federico Buffa e Chiara Valerio. 

L’evento dedicato al giornalismo al Festival

Tra i tanti eventi a cui ho avuto la possibilità di partecipare ce ne sono stati alcuni che mi hanno colpito in maniera particolare, uno di questi è stato l’evento “Guerra ed etica del Giornalismo” con ospiti Sorj Chalandon ex reporter del giornale francese Libération e Lorenzo Tondo giornalista italiano e corrispondente del quotidiano inglese The Guardian, intervistati da Gigi Riva ex giornalista italiano inviato in Medio oriente e nei Balcani durante gli anni Novanta. Il tema centrale dell’incontro è stato quello del giornalismo di guerra e di come negli ultimi 30 anni sia cambiato profondamente insieme al mondo del giornalismo. I due ospiti hanno raccontato le proprie esperienze personali in Iraq e Ucraina per mostrare al pubblico del festival le difficoltà e gli impedimenti che si trovano davanti ogni giorno durante l’esercizio delle proprie funzioni di inviato di guerra. Il mondo del giornalismo è profondamente mutato negli ultimi decenni con l’avvento di Internet e dei social media che hanno reso tutto più veloce a discapito dell’accuratezza e della autorevolezza. Spesso la ricerca della verità e le pratiche di fact checking vengono messe in secondo piano pur di arrivare per primi su una notizia e se il tema sono degli aggiornamenti riguardanti un conflitto possiamo ben capire quanto possa essere pericolosa una notizia pubblicata senza una verifica. 

E c’è di più…

Altri incontri molto avvincenti sono stati quelli che hanno esplorato il legame tra sport e letteratura, come “La danza dell’albiceleste” con Federico Buffa e Fabrizio Gabrielli in cui i due autori de “La Milonga del Fùtbol” hanno raccontato la storia del calcio in argentina dalla sua nascita fino al mondiale vinto in Qatar nel 2022, passando per la vita e la carriera di Diego Armando Maradona. Oppure “Il pugilato” con Antonio Franchini, in cui l’autore napoletano ha ripercorso la storia della boxe dalle Olimpiadi antiche fino a Muhammad Ali e Joe Frazier. 

Inoltre ho avuto l’occasione di prendere parte all’evento organizzato da Unicollege dal titolo Tradurre senza troppo tradire con ospiti Luciano Mazziotta, scrittore e traduttore e Bianca Tarrozzi, poetessa e traduttrice, il tema dell’evento è stato quello della traduzione delle poesie. Per i due ospiti la traduzione di testi poetici è un operazione di riscrittura difficoltosa e piena di insidie, un modo di dialogare con l’autore per metterlo e mettersi in discussione.

L’autore Joel Dicker racconta il suo approccio alla scrittura nell’evento Accenti

Una grande opportunità formativa

Voglio ringraziare Unicollege per avermi dato questa grande opportunità che mi ha aperto una finestra sul mondo del giornalismo e mi ha permesso di vivere dall’interno la realtà di una redazione.